Sala 2 Allegoria dell’Immortalità – Palazzo Suardi
Posto nell’angolo sud-ovest del corpo centrale del palazzo e attiguo alla sala con la Fama, la Nobiltà e la Vittoria (sala 5), questo ambiente venne decorato da Giacomo Antoni Boni tra il 1727 e il 1730, coadiuvato forse dal quadraturista Giuseppe Orsoni, responsabile della complessa quadratura di gusto rococò che interessa il soffitto e terminain un oculo mistilineo aperto verso il cielo. Al suo interno, seduta su di una nuvola, si scorge l’allegoria dell’Immortalità accompagnata alla sua sinistra da una fenice e alla sua destra da un putto con in mano un ramo di plumeria, entrambi simboli legati al concetto di eternità e rinascita.
Arricchiscono la quadratura, infine, diversi oggetti quali lance, stendardi, elmi, tamburi e frecce posti negli angoli della volta e quattro cornici ovali che, sistemate come se fossero appese all’architettura, raffigurano al loro interno vedute popolate da figure e architetture all’antica.
Edoardo Lo Cicero
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 6: Il Settecento e il primo Ottocento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1977, p. 32;
Edoardo Lo Cicero, Palazzo Bruni Conter, già Suardi, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 132.
Palazzo Suardi, ora Bruni Conter
Brescia
Elenco immagini:
Giacomo Antonio Boni, Giuseppe Orsoni (?), Decorazione del soffitto, 1727-1730
Giacomo Antonio Boni, Allegoria dell’Immortalità, 1727-1730
Giacomo Antonio Boni, Giuseppe Orsoni (?), Porzione angolare della quadratura, 1727-1730
Giacomo Antonio Boni, Giuseppe Orsoni (?), Cornice con veduta paesaggistica, 1727-1730