Salone d’Ercole – Palazzo Provaglio
La Sala d’Ercole è coperta da una volta a schifo affrescata con quadrature architettoniche e una scena mitologica che occupa la parte piana del soffitto, realizzate verosimilmente tra il 1797 e il 1802. La quadratura architettonica finge la presenza di un porticato che corre lungo tutta la base della volta: le lesene scanalate e le colonne in marmi policromi si impostano sul basamento in pietra ornato con bassorilievi rappresentanti composizioni di foglie nei piedistalli delle lesene, festoni di frutti nei sostegni delle colonne binate e festoni di nastri nei riquadri angolari. Le specchiature comprese tra le lesene sono dipinte con motivi a candelabra in policromia, mentre la parte centrale di ogni parete è immaginata come una balconata che mostra lo spazio interno del loggiato e dalla quale si affacciano figure femminili in abiti settecenteschi, Atena e figure maschili all’antica.
L’affresco sul lato est è lacunoso in più punti e le figure affacciate al balcone non sono più visibili, ma permangono un tambuto, l’asta su cui è infilato un berretto frigio e la bandiera con il tricolore rosso bianco e verde, allusioni al periodo rivoluzionario della repubblica bresciana del 1797, che determina un evidente discriminante per la datazione dell’opera. Sul mancorrente della balaustra nord sono appoggiati una coppa e un’anfora cesellata in bronzo. Le colonne e le lesene sostengono la trabreazione lineare che sottolinea il punto di congiunzione tra i piani verticali e la superficie piana. Il medaglione centrale è incorniciato da un fregio a girali d’acanto policromi su fondo scuro. Nei quattro angoli sono collocati tondi che rappresentano alcuni episodi della vita di Ercole a monocromo su fondo blu: l’uccisione dell’Idra di Lerna; la cattura di Cerbero; la lotta con i centauri; la dispersione degli Uccelli del lago Stinfalo. Anche il medaglione centrale presenta un’importante lacuna che interessa la metà sinistra della scena; nonostante questo, l’affresco è ancora facilmente leggibile: nella parte inferiore si trova Ercole, in piedi su una nuvola e dotato dei suoi caratteristici attributi, la clava e la pelle del leone Nemeo, rappresentato anche sul bordo inferiore della scena, sconfitto dopo la battaglia con l’eroe. La zona centrale è occupata da un tempietto circolare, dipinto con colori più tenui per suggerire la profondità spaziale; il tempio accoglie diverse figure maschili e femminili, tra i quali compare una giovane donna che solleva una corona di alloro. Nella parte superiore si trova invece la Gloria, con la corona di alloro (o di quercia, Cfr. Anelli 2013, p. 751) in mano, e due putti alati in volo, uno dei quali stringe nella mano il nastro tricolore. Il tema dell’affresco è quindi il Trionfo di Ercole in Olimpo.
Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 6: Il Settecento e il primo Ottocento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1977, pp. 119-122; Luciano Anelli, Due sante inedite di Antonio Paglia in Palazzo Provaglio, in Giuseppe Motta (a cura di), Unum, Verum, pulchrum. Studi in onore di Pier Virgilio Begni Redona nell’80° genetliaco, Brescia-Roma 2013, pp. 755-756;
Stefania Cretella, Liceo Luzzago, già palazzo Provaglio, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, pp. 69-70.
Palazzo Provaglio, ora Liceo Luzzago
Brescia
Elenco immagini:
Decorazione delle pareti e della volta, 1797-1802
Decorazione della parete meridionale, 1797-1802
Decorazione delle pareti, 1797-1802
Trionfo di Ercole in Olimpo, 1797-1802
Ercole cattura Cerbero, 1797-1802