Scala d’onore – Scala d’onore

Il maestoso scalone d’ingresso al palazzo è coperto da una volta a schifo impostata su trabeazione di pietra. Nella parte del cervello la volta presenta una pittura murale entro una porzione rettangolare racchiusa in una cornice mistilinea con angoli concavi e ornata al centro con elementi a stucco.
Si ammira qui l’intervento di Gaspare Diziani, con una scena allegorica a encomio della famiglia, l’Apoteosi dello stemma Capodilista. Diziani ha posto sulla porzione alta del dipinto un personaggio a torso nudo e ammantato con un drappo rosso, i cui boccoli sono decorati con fiori, si tratta probabilmente di Imeneo, divinità legata alla celebrazione del matrimonio. Egli domina la scena allegorica dall’alto, seduto su un trono di nubi, e lascia che siano due putti a sostenere due dei suoi attributi: la fiaccola e i fiori. In basso, altri due putti sostengono lo stemma dei Capodilista, che mostra un cervo rampante con una rosa in bocca, in argento e azzurro. Infine, la parte mediana della composizione, è occupata da un’elegante figura femminile che volge il suo sguardo verso il dio Imeneo. Riccamente vestita, porge un ramoscello d’ulivo con la mano sinistra verso lo scudo: è la virtù della Pace (Ripa 1603, ed. 2012, p. 446).
Un’unica parete presenta una reale finestratura con aperture ad arco a tutto sesto, separate da lesene d’ordine composito, mentre nelle altre pareti l’architetto predispone delle finestre cieche con il medesimo profilo. Due di queste, sul lato corto del vano scala, presentano pitture ad affresco con scene paesaggistiche, sempre riconducibili alla bottega di Diziani, forse al figlio Antonio (Grinzato 2018, p. 224).
La scalea immette in una lunga sala passante, che corrisponde alla tipologia del “portego” alla veneziana, connettendo la facciata principale a quella posteriore con la funzione di collegamento ad altre sale laterali minori.
Andrea Chiocca
C. Ripa, Iconologia overo descrittione di diverse Imagini cavate dall’antichità, e di propria inventione, Roma 1603, ed. a cura di S. Maffei, Roma 2012, p. 446; M. Checchi, L. Gaudenzio, L. Grossato, Padova. Guida ai monumenti e alle opere d’arte, Venezia 1961, p. 154; A. Cremonese, A Padova. Il Palazzo Emo Capodilista, in «Bolaffiarte», giugno 1972, pp. 24-28; G. Pavanello, Per Gaspare Diziani decoratore, in «Arte Veneta», XXXV, 1981, pp. 132-133; R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il Settecento, a cura di M. Lucco, A. Mariuz, G. Pavanello, F. Zava, II, Milano 1995, p. 99; D. Ton, Padova, in La pittura nel Veneto. Il Settecento di Terraferma, a cura di G. Pavanello, Milano 2011, pp. 31, 39, nota 138; S. Grinzato, Palazzo Emo Capodilista, in Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento, a cura di V. Mancini, A. Tomezzoli, D. Ton, Verona 2018, pp. 219-227.

Padova
Elenco immagini:
Gaspare Diziani e bottega, Finte finestre con paesaggi, scala d’onore