Chiesa di San Domenico

Chiesa di San Domenico




Città:
Mantova

Provenienza:
Chiesa di San Domenico

Autore:
Attribuito al Maestro di Sant'Andrea di Mantova

Titolo:

1.Fregio decorativo con due santi domenicani entro losanghe quadrilobe, pittura murale staccata, 174,7 x 93,8 cm, inv. generale 11513, inv. statale 674.
2.Evangelista in losanga quadriloba, pittura murale staccata, 70 x 59,8 cm, inv. generale 11512, inv. statale 677.

Ubicazione:
Museo di Palazzo Ducale

Restauri:

Entro il 1925 probabile data di stacco
1959 restauro di Assirto Coffani (ASoMn, esercizio finanziario 1958/1959, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili)
1969 restauro di Assirto Coffani (ASoMn, esercizio finanziario 1969, pos.3, Spese per il restauro)
1993 restauro di Marcello Castrichini

Entrambi gli affreschi (figg.1-2) sono stati inventariati nel 1937. Non è possibile stabilire con esat-tezza quando entrarono a far parte delle raccolte pubbliche cittadine. Molto probabilmente, venne-ro strappati dalla chiesa di San Domenico poco prima della sua demolizione avvenuta nel 1925; una provenienza attestata in realtà solo per l’Evangelista nell’inventario del 1937 e confermata da Ozzola nel 1949 (Ozzola 1949, p.7, n.40). La chiesa venne riedificata nella seconda metà del Quat-trocento e rinnovata nel tardo Settecento, quando fu avviata una campagna di radicale ricostruzio-ne. In seguito alla soppressione dell’Ordine Domenicano, l’edificio venne trasformato in magazzi-no militare ed entrò a far parte della caserma Landucci. Nel 1925 chiesa e convento furono defini-tivamente demoliti; dell’intero complesso fu risparmiato solo il campanile.
All’interno di cornici quadrilobate, sono rappresentati due santi domenicani, forse identificabili in Domenico di Guzman e Tommaso D’Aquino, ed un evangelista (L’Occaso 2011, pp.94-95, catt.10-11). I santi reggono nella mano destra un libro, mentre l’evangelista è intento a scrivere. Molto probabilmente decoravano un sottarco ed erano situati in un ambiente medievale che sopravvisse alle ricostruzioni della chiesa; al momento dello strappo furono poi spianati (L’Occaso 2011, pp.94-95, catt.10-11). Negli inventari del 1949 e del 1953 risultano esposti all’interno del Museo di palazzo Ducale, nella prima delle sale dette dell’Alcova (Ozzola 1949, p.7, nn.35-40; Ozzola 1953, pp.7-8, nn.35-40). Nonostante non si sia conservata nessuna relazione tecnica, è molto probabile che, in seguito alla rimozione, gli affreschi siano stati restaurati; nelle fotografie pubblicate da Oz-zola (figg.3-4) entrambi presentano una superficie piuttosto scura, con cadute di pellicola pittorica e ridipinture. Nel 1959 furono restaurati da Assirto Coffani, insieme ad altri quattro affreschi stac-cati e ad una tela ad olio rappresentante un Ritratto di Gentiluomo. L’intervento si concluse l’8 giugno 1959 (doc.1); le opere furono montate su telai in legno commissionati alla ditta Gino Sili-prandi (doc.3). Durante il restauro, le ridipinture vennero rimosse (doc.1). Due fotografie del 1960 mostrano lo stato conservativo degli affreschi (figg.5-6); le superfici appaiono leggibili, pur pre-sentando perdite di pellicola pittorica. Fra il 1968 e il 1969 vennero sottoposti ad un nuovo inter-vento. Fu il soprintendente Giovanni Paccagnini a sollecitare il restauro di undici frammenti con-servati all’interno di palazzo Ducale, provenienti da chiese demolite e da altri edifici della città (doc.4). Gli strappi e gli stacchi, eseguiti nella seconda metà dell’Ottocento e all’inizio del Nove-cento, si trovavano in uno stato di conservazione «assai precario»: le superfici pittoriche, ricoperte in parte da muffe e salnitro, erano state applicate ai supporti in tela con «procedimenti nocivi», provocando in più punti sollevamenti e l’alterazione dei colori (doc.4). Era necessario intervenire trasferendo gli affreschi su appositi telai. L’incarico venne assegnato ad Assirto Coffani, dietro un compenso di 680.000 lire. Il contratto fu firmato l’11 ottobre 1968 (doc.5); i lavori si conclusero entro il 24 novembre 1969, come testimoniano la fattura inviata dal restauratore alla Soprinten-denza e il certificato di collaudo firmato da Paccagnini (doc.6; doc.7). Durante l’intervento venne eseguito il consolidamento e la pulitura della superficie pittorica; seguì l’intonazione delle lacune. Gli affreschi furono rimossi dai vecchi telai di legno e trasferiti su nuovi supporti rigidi in metallo leggero. L’ultimo intervento è stato eseguito nel 1993 da Marcello Castrichini. Come si evince os-servando due fotografie scattate il 5 ottobre 2001 (figg.10-11), molte lacune vennero reintegrate, restituendo continuità cromatica alle superfici. Oggi gli affreschi vengono datati verso il 1330 per le affinità che presentano con la pittura emiliana del tempo (Spanio 1997, pp.106-107; L’Occaso 2011, p.95, catt.10-11). Come ipotizza L’Occaso, probabilmente provengono dal campanile della chiesa, esistente tuttora (L’Occaso 2011, pp.94-95, catt.10-11).

Lia Passarini



Documenti:

Doc.1
Mantova, 8 giugno 1959. Fattura firmata da Assirto Coffani ed inviata alla Soprintendenza alle Gallerie di Mantova

Assirto Coffani invia alla Soprintendenza di Mantova la fattura relativa al restauro di sei affreschi staccati, fra cui Figure di Santi, e un quadro ad olio su tela raffigurante Ritratto di Gentiluomo. Dopo il consolidamento del colore e la pulitura delle superfici, sono state rimosse le ridipinture. Infine, è stato eseguito il restauro pittorico.
ASoMn, esercizio finanziario 1958/1959, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili

Doc.2
Mantova, 9 giugno 1959. Certificato di collaudo firmato dal Soprintendente Giovanni Paccagnini

Il Soprintendente esamina ed approva il lavoro eseguito da Assirto Coffani e dispone di procedere al pagamento pattuito, pari a 670.000 lire.
ASoMn, esercizio finanziario 1958/1959, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili

Doc.3
Mantova, 17 giugno 1959. Fattura inviata dalla ditta Gino Siliprandi alla Soprintendenza alle Gallerie di Mantova

La ditta Gino Siliprandi invia alla Soprintendenza la fattura relativa alla fabbricazione di otto telai in legno, eseguiti per il Palazzo Ducale di Mantova durante l’esercizio finanziario 1957/1958, per un costo complessivo di 70.667 lire.
ASoMn, esercizio finanziario 1958/1959, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili

Doc.4
Mantova, 24 maggio 1968. Perizia di spesa firmata dal Soprintendente Giovanni Paccagnini

Il Soprintendente Giovanni Paccagnini calcola la spesa complessiva il restauro di undici frammenti d’affreschi staccati e conservati nel Museo di palazzo Ducale di Mantova, fra cui Due Santi Domenicani e un Santo Evangelista entrambi del XIV secolo. La somma stimata è di 680.000 lire, calcolando sia la spesa necessaria per i materiali, che la manodopera e l’acquisto di appositi telai.
ASoMn, esercizio finanziario 1969, pos.3, Spese per il restauro

Doc.5
Mantova, 11 ottobre 1968. Contratto firmato da Assirto Coffani e dal Soprintendente Giovanni Paccagnini

Assirto Coffani si impegna ad eseguire il restauro di undici frammenti d’affreschi del XIII, XIV e XV secolo, dietro un compenso di 680.000 lire. La superficie complessiva da restaurare è pari a 11,95 mq.
ASoMn, esercizio finanziario 1969, pos.3, Spese per il restauro

Doc.6
Mantova, 24 novembre 1969. Fattura firmata da Assirto Coffani ed inviata alla Sovrintendenza alle Gallerie di Mantova

Assirto Coffani invia alla Sovrintendenza di Mantova la fattura relativa al restauro eseguito. Dopo aver consolidato gli affreschi ed aver pulito la superficie pittorica, è stata eseguita l’intonazione delle lacune. Successivamente gli affreschi sono stati trasferiti su nuovi telai rigidi in metallo leggero.
ASoMn, esercizio finanziario 1969, pos.3, Spese per il restauro

Doc.7
Mantova, 24 novembre 1969. Certificato di collaudo firmato dal Soprintendente Giovanni Paccagnini

Il Soprintendente esamina ed approva il restauro eseguito da Assirto Coffani e dispone di procedere al pagamento pattuito.
ASoMn, esercizio finanziario 1969, pos.3, Spese per il restauro



Bibliografia:

L. Ozzola, La Galleria di Mantova. Palazzo Ducale. Con 210 illustrazioni, Cremona [1949], p.7, nn.35 e 40, figg.14-15; L. Ozzola, La Galleria di Mantova. Palazzo Ducale. Con 212 illustrazioni, Mantova 1953, pp.7-8, nn.35 e 40, figg.14-15; S. L’Occaso, Museo di Palazzo Ducale di Mantova. Catalogo Generale delle collezioni inventariate. Dipinti fino al XIX secolo, Mantova 2011, pp.94-95, catt.10-11; C. Spanio, Appunti per una storia della pittura mantovana tra Duecento e Trecento, in “Arte cristiana”, LXXXV, 783, 1997, pp.406-407.



Elenco immagini:

1. Fregio decorativo con due santi domenicani entro losanghe quadrilobe, fotografia delle odierne condizioni conservative.


 

2. Evangelista in losanga quadriloba, fotografia delle odierne condizioni conservative.


 

3. Particolare dell’affresco raffigurante i santi in una fotografia pubblicata da Ozzola nel catalogo del 1949.


 

4. Fotografia dell’Evangelista pubblicata da Ozzola nel catalogo del 1953.


 

5. Fotografia storica del 1960.


 

6 Fotografia a luce radente del 1960.


 

7. L’affresco raffigurante i santi prima del restauro di Castrichini.


 

8. L’affresco raffigurante l’Evangelista prima del restauro di Castrichini.


 

9. L’affresco raffigurante i santi dopo il restauro di Castrichini.


 

10. Fotografia Gargiulo del 5 ottobre 2001.


 

11. Fotografia Gargiulo del 5 ottobre 2001.