Biancini, Società Ceramica Italiana di Laveno, Rilievi della serie “Orfeo”

Rispetto alla linea più seriale proposta da Guido Andloviz, per la Società Ceramica Italiana di Laveno Biancini creò una significativa serie di opere scultoree in ceramica, sia di dimensioni contenute, realizzate solitamente in piccola serie, sia monumentali. L’artista lavorò all’interno della ditta come una personalità indipendente e isolata; non venne coinvolto direttamente nelle questioni tecniche, ma si preoccupò solo di scegliere i colori più adatti a esaltare la componente scultorea dell’opera, solitamente rivestita con smaltature monocrome screziate. Spaziando da temi agresti e veristi a soggetti religiosi o mitologici, Biancini garantì alla manifattura un aggiornamento del proprio campionario nel rispetto delle mutate esigenze estetiche e culturali dettate dalla nuova tendenza imposta dal regime fascista, grazie anche alla presenza di soggetti arcaici legati al mondo rurale, popolare e letterario.
Tra i soggetti derivati dall’ambito mitologico compare il gruppo plastico con Orfeo, un articolato pannello formato da elementi separati e componibili tra loro, per creare una composizione costituita da un elemento centrale con Orfeo seduto su un ramo tra alberi e animali di vario genere e da quattro elementi indipendenti, di dimensioni inferiori, raffiguranti una coppia di orsi, un elefante, un cinghiale e una capra (per una visione d’insieme, si veda il modello in gesso originale dell’artista, conservato presso il Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno Mombello e pubblicato in Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 14)
La composizione generale del gruppo fortemente geometrizzata, la rigida definizione delle figure, le linee spezzate formate dal movimento degli arti e la modellazione del nudo virile richiamano i bassorilievi classici, sebbene la lezione dell’antico sia interpretata in modo autonomo anche attraverso gli insegnamenti del suo maestro Libero Andreotti e le influenze del gusto Novecento. Biancini dimostra inoltre una particolare attenzione per la definizione del dato naturalistico, che, pur nella semplificazione delle forme lontana da una volontà di descrizione mimetica, non rinuncia a restituire con particolare attenzione i differenti effetti ottici e tattili degli elementi vegetali e dei velli degli animali, ricorrendo a tecniche di modellazione differenti a seconda delle texture desiderate.
L’altorilievo murale, esposto in occasione della VII Triennale di Milano del 1940, attirò l’attenzione di Roberto Papini, il quale ricordando il rilievo di Orfeo e le altre decorazioni da parete della manifattura di Laveno, ne esaltò la ricchezza e la novità degli smalti e l’importanza di questo genere di invenzioni anche per il settore architettonico: “noi crediamo nell’avvenire di questa decorazione appena gli architetti si saranno accorti quanto essa giovi a rompere la monotonia liscia di troppe pareti e come essa possa modernamente collaborare con l’architettura” (Roberto Papini, Le arti a Milano nell’anno XVIII, in “Emporium”, Vol. XCI, n. 545, maggio 1940, p. 217).
L’Albero con uccelli non è presente nelle fotografie d’epoca che mostrano la struttura completa dell’Orfeo, ma la modalità esecutiva e lo stile non appaiono dissimili. È quindi probabile che l’opera sia stata ideata nello stesso periodo per un progetto di più ampio respiro.
Stefania Cretella
Cerbiatto: Ceramiche di Laveno alla Triennale, in “Domus”, n. 149, maggio 1940, p. 38; Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 67, cat. 48
Cinghiale: Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 72, cat. 53
Elefante: Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 69, cat. 50
Orsi: Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 68, cat. 49
Scoiattoli su un ramo: Ceramiche di Laveno alla Triennale, in “Domus”, n. 149, maggio 1940, p. 38; Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 73, cat. 54
Colombe sull’albero: Ceramiche di Laveno alla Triennale, in “Domus”, n. 149, maggio 1940, p. 38; Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 67, cat. 48
Ramo: Ceramiche di Laveno alla Triennale, in “Domus”, n. 149, maggio 1940, p. 38; Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 67, cat. 48
Pigna: Ceramiche di Laveno alla Triennale, in “Domus”, n. 149, maggio 1940, p. 38; Angelo Biancini tra Faenza e Laveno. Ceramiche 1937-1940, catalogo della mostra a cura di Gian Carlo Bojani, Franco Bertoni (Faenza, 1993), Centro Di, Firenze 1992, p. 67, cat. 48
Elenco immagini:
Angelo Biancini, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Cerbiatto, 1939-1940, terraglia a colaggio, h 50 x 82 x 10 cm
Angelo Biancini, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Cinghiale, 1939-1940, terraglia a colaggio, h 117 x 103 x 15 cm, collezione privata
Angelo Biancini, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Elefante, 1939-1940, terraglia a colaggio, h 106 x 80 x 15 cm, collezione privata
Angelo Biancini, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Orsi, 1939-1940, terraglia a colaggio, h 84 x 84 x 14 x cm, collezione privata
Angelo Biancini, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Scoiattoli su un ramo, 1939-1940, terraglia a colaggio, h 129 x 58 x 14 cm, collezione privata
Angelo Biancini, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Colombe sull’albero, 1939-1940, terraglia a colaggio, h 85 x 55 x 17 cm, collezione privata
Angelo Biancini, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Due rami, 1939-1940, terraglia, h 67 x 62 x 11 cm, collezione privata
Angelo Biancini, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Pigna, 1939-1940, terraglia a colaggio, h 37 x 29 x 9 cm, collezione privata
Angelo Biancini, per la Società Ceramica Italiana di Laveno, Albero con uccelli, 1939-1940, terraglia a colaggio, h 85 x 72 x 10 cm, collezione privata