Campi, Società Ceramica Italiana di Laveno, Vaso C 175

Il Vaso C 175 è stato prodotto in una serie limitata a venti esemplari, identici nella forma, ma variati nel decoro pittorico. Nel caso dell’esemplare in esame, la decorazione si basa su macchie e colature di colore di sapore informale, sui toni del nero, dell’azzurro e del marrone; in altri esemplari si ritrova invece la più diffusa soluzione in tricromia nero-blu-rosa o nero-bianco-blu, con lo smalto steso per campiture omogenee in modo da riempire aree dai contorni netti che si dispongono sulla superficie ceramica senza assecondare le forme dell’oggetto. La composizione asimmetrica e le linee morbide, curvilinee e avvolgenti sono il risultato delle riflessioni condotte dalla designer sulle opere di artisti europei quali Henri Moore, Hans Arp e Juan Mirò, che la guidano verso scelte di tipo organico-surrealista. Un esemplare appartenente alla serie è stato esposto in occasione del XI Concorso Nazionale della Ceramica di Faenza del 1953, dove ha ottenuto il Premio ENAPI; l’anno seguente, la manifattura di Laveno ha inserito il vaso nel proprio repertorio di ceramiche presentato alla Decima Triennale di Milano del 1954.
Stefania Cretella
Anty Pansera, Antonia Campi. Creatività, forma e funzione. Catalogo ragionato, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2008, p. 188, cat. 3.4; S. Cretella, in La forza della modernità. Arti in Italia 1920-1950, catalogo della mostra a cura di Maria Flora Giubilei, Valerio Terraroli (Lucca, Fondazione Ragghianti 20 aprile – 6 ottobre 2013), Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, Lucca 2013, p. 383, cat. 301