Gariboldi, Società Ceramica Richard-Ginori, Testa femminile – Primavera

Gariboldi, Società Ceramica Richard-Ginori, Testa femminile – Primavera

 
Autore / manifattura: Giovanni Gariboldi, per la Società Ceramica Richard-Ginori
Stile: Déco
Datazione: 1933 – 1934
Dimensioni: h 30,5 x 18 x 11,5 cm
Tecnica e materiali: grés
 
 

Per raffigurare l’allegoria della primavera, Gariboldi elabora una testa di fanciulla con una ghirlanda di fiori appuntata tra i capelli, descritta attraverso un modellato raffinato e sintetico, valorizzato dalla particolare scelta cromatica basata sui toni del bruno e del verderame. L’essenzialità delle forme si coniuga con una lavorazione della superficie che determina solchi e incisioni più o meno profondi utilizzati per la definizione grafica dei capelli, dell’epidermide e del decoro presente alla base del collo. La frontalità iconica della fanciulla è accentuata dalla cavità vuota degli occhi a mandorla, secondo una modalità espressiva molto apprezzata dagli scultori del tempo, mutuata dai ritratti di Amedeo Modigliani. La scultura di Gariboldi presenta anche significative similitudini con le maschere e i busti prodotti dalla manifattura tedesca Goldscheider tra il 1925 e il 1937, dimostrando anche una perfetta conoscenza della contemporanea produzione internazionale. L’opera è uno dei rari pezzi unici realizzati da Gariboldi su autorizzazione della dirigenza della Società, privilegio concesso all’artista solo per un breve periodo di tempo, ma che gli permise di presentare opere firmate a suo nome in occasione delle Triennali di Milano del 1933 e del 1936. La rappresentazione allegorica delle stagioni, e di conseguenza delle diverse fasi della vita, è uno dei temi più diffusi nella tradizione figurativa e nel corso della prima parte del Novecento ha avuto ampia fortuna tra gli artisti e le manifatture italiane e straniere. Tra gli esempi nazionali più significativi si ricordano la serie delle Quattro Stagioni prodotte a partire dal 1930 dalla Manifattura Lenci su disegno di Mario Sturani, le teste del 1939 modellate per la manifattura Rometti da Leoncillo e le sculture ideate da Fausto Melotti verso la fine degli anni Quaranta. Lo stesso Gariboldi aveva già affrontato il tema delle stagioni in una serie di pannelli creati durante i primi anni di lavoro presso la Società Richard Ginori, che vantava già nel suo repertorio diversi modelli di analogo soggetto creati da Gio Ponti nel corso degli anni Venti.

Stefania Cretella

Bibliografia:

Alice Zatti, Giovanni Gariboldi ceramista e designer, tesi di laurea, Università degli studi di Torino, Facoltà di Scienze della Formazione, Laurea in Metodologia e storia del museo, del restauro e delle tecniche artistiche, anno accademico 2009-2010, pp. 136-137; S. Cretella, in La forza della modernità. Arti in Italia 1920-1950, catalogo della mostra a cura di Maria Flora Giubilei, Valerio Terraroli (Lucca, Fondazione Ragghianti 20 aprile – 6 ottobre 2013), Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, Lucca 2013, pp. 273, 372-373, cat. 251

Elenco immagini:

Giovanni Gariboldi, per la Società Ceramica Richard-Ginori, Testa femminile – Primavera, 1933-1934, grés, h 30,5 x 18 x 11,5 cm, collezione privata