Melotti, Balaustra

La balausta appartiene a una serie di opere di analoga forma e cromia realizzate da Melotti sul finire degli anni quaranta e utilizzate come sostegno per i tavoli di un negozio milanese del 1950, arredato da Guglielmo Ulrich (cfr. Guglielmo Ulrich, gli oggetti fatti ad arte, catalogo della mostra (Verona, settembre 1994), a cura di Ugo la Pietra, con scritti di G. Alfarano, R. Bossaglia, E.B. Gentili, I. Vercelloni, G. Ulrich, I. Parisi, L. Scacchetti, Electa, Milano 1994, p. 105, fig. 152). Per questi elementi, Melotti ripensò la tradizionale forma verticale della balaustra trasformandola in una sorta di magma incandescente, di zampillo che ribolle, bloccando il fluire liquido e libero della materia viva e pulsante in una massa compatta e pesante di argilla. Le onde, le volute, gli incavi e i grumi di materiale plastico sono rivestiti con un lucido smalto bianco e blu, spruzzato e colato in modo del tutto casuale sulla superficie dell’oggetto in modo da creare sovrapposizioni, sbavature e incrostazioni di colore che accentuano l’effetto finale di scultura amorfa, esempio perfetto di opera informale.
Stefania Cretella
Cretella, in La forza della modernità. Arti in Italia 1920-1950, catalogo della mostra a cura di Maria Flora Giubilei, Valerio Terraroli (Lucca, Fondazione Ragghianti 20 aprile – 6 ottobre 2013), Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, Lucca 2013, pp. 306, 381-382, cat. 291