Ponti, Società Ceramica Richard-Ginori, Vaso

Come già accaduto per altri vasi progettati da Gio Ponti per la Società Ceramica Richard-Ginori, la forma impiegata dal direttore artistico risulta essere una libera interpretazione di forme tratte dall’arte vascolare antica, che non viene citata in modo diretto, ma sfruttata per recuperare e adattare in chiave moderna alcuni elementi caratteristici, come le anse corte e lievemente oblique ampiamente adoperate in recipienti come crateri e kalpis. Sul corpo ovoidale del contenitore si innesta poi un originale collo dal profilo globulare che si apre in una bocca a calice, raddoppiando l’altezza totale del vaso e determinando un rapporto proporzionale tra le parti anomalo rispetto alla concezione tradizionale.
La decorazione pittorica rispetta lo spirito essenziale ed elegante dell’insieme, ricorrendo a un fondo nero uniforme sul quale emergono fasce gialle e verdi, con sottili linee rosse, che si intrecciano secondo uno schema geometrico rigoroso e misurato.
La fotografia storica dell’allestimento proposto dalla manifattura in occasione della Prima Biennale di Monza mostra, esposti sul ripiano superiore del mobile-boiserie, un vaso della medesima forma dell’opera ora in collezione privata, mentre un vaso di forma differente era ornato dal decoro a intreccio. La presenza di questi oggetti nella sala monzese permette di datare l’invenzione del decoro e della forma del vaso al 1923.
Stefania Cretella