Andloviz, Società Ceramica Italiana di Laveno, Potiche

Il vaso con coperchio, mutuato dalle tradizionali potiche della porcellana cinese, venne ideata entro il 1928, anno in cui un esemplare con differente decoro venne pubblicato da Gio Ponti su “Domus” (Alcune ceramiche moderne d’arte della Manifattura di Laveno disegnate da Guido Andlowitz, in “Domus”, n. 12, dicembre 1928, p. 69). La forma a potiche, in due versioni di grandezze differenti e in combinazione con diversi decori, fu proposto anche in occasione della Quarta Triennale di Monza del 1930, come testimonia la fotografia del tempo che mostra la parete di fondo della sala, dove sono ben visibili cinque esemplari disposti su mensole poste a differenti altezze e con un rigore simmetrico di memoria secessionista.
L’esemplare in esame è decorato con un pattern dai colori vivaci e antinaturalistici, composto da disegni geometrici a grata, fiori singoli e composizioni con melegrane e fiori, tratteggiati con un segno grafico e sicuro ancora in linea con gli stilemi déco.
Il doppio marchio riportato sotto la base dell’esemplare con melograni induce a ipotizzare che l’opera in questione sia stata frutto di una qualche collaborazione tra la manifattura italiana e l’azienda tedesca Thomas, entrata a far parte del gruppo Rosenthal nel 1907.
Stefania Cretella