Melandri, Putti

Il gruppo di nove putti, colti in diverse pose e atteggiamenti che trasmettono un senso generale di festosa gaiezza, si configura come una serie omogenea caratterizzata dalla medesima concezione plastica e pittorica, quest’ultima resa attraverso un lustro metallico sulle tonalità dell’ocra dorato. Melandri modella le piccole e paffute figurine, dotate di cesti, foglie e grappoli d’uva di bacchica derivazione, descrivendone sommariamente le caratteristiche fisiche e ottenendo l’effetto di piccoli pupazzi. L’unica eccezione è probabilmente rappresentata dal putto su base semisferica, ornata da foglie cuoriformi, che stringe tra le mani attributi diversi e presenta differenze evidenti nella cangianza del lustro e nella definizione del volto e dei capelli.
In generale, lo stile e le iconografie scelte per questa serie di piccole plastiche decorative ricordano il girotondo di putti che circonda un vaso con coperchio progetto da Melandri negli anni venti e noto attraverso una tempera su carta pubblicata da Emanuele Gaudenzi (Emanuele Gaudenzi, Pietro Melandri (1885-1976), Gruppo Editoriale Faenza, Faenza 2002, p. 17). Sulla base di tale confronto è quindi ipotizzabile una analoga datazione anche per le opere in esame.
Stefania Cretella