Palazzo Maggi, poi Cigola, ora Fenaroli

Le due facciate dell’edificio rivelano i differenti momenti di costruzione del palazzo, iniziato nel Cinquecento con il fronte di via Cattaneo e ripreso nel Settecento su piazza Tebaldo Brusato, che ne rispetta le caratteristiche rendendo uniforme lo stile architettonico grazie all’utilizzo di moduli cinquecenteschi. L’accesso al palazzo da via Cattaneo presenta un portale oggi decentrato, caratterizzato dalla presenza di due imponenti telamoni con barba e turbante privi di braccia, sulla cui testa è posizionato un triglifo che regge un balcone marmoreo traforato, decorato con sirene, teste di medusa, grifoni e uno scudo. L’impostazione classicheggiante della facciata fa supporre secondo Lechi la mano del più celebre architetto cinquecentesco bresciano Luigi Beretta, ipotizzando però, soprattutto in riferimento all’impostazione del portale, il disegno di un architetto ferrarese, anche in relazione ai costanti rapporti della famiglia Cigola con la città estense (Lechi, 1974, p. 57). La sezione settecentesca del palazzo riprende totalmente i modelli adottati nella parte più antica ad eccezione del portale d’ingresso situato su piazza Tebaldo Brusato, dove le lesene che caratterizzano la facciata vengono sormontate da imponenti mensole che reggono la lunga balconata. Sulla sommità della facciata, esattamente in corrispondenza del portale, una struttura architravata dà movimento al profilo lineare del palazzo.
Da via Cattaneo si entra in un elegante portico databile fra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo dal quale si accede allo scalone del XVI secolo, che conduce alla sezione cinquecentesca dell’edificio con soffitti originali. Di questa fanno parte la galleria, una loggia chiusa con soffitto ligneo diviso in riquadri e intagliato con rosoni e cornici e un salone con soffitto ligneo a cassettoni riccamente decorato.
Nadia Giori
Federico Nicoli Cristiani in Della Vita delle pitture di Lattanzio Gambara, Memorie Storiche aggiuntevi brevi notizie intorno a’ più celebri ed eccellenti pittori Bresciani, 1807, p. 158; Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1974, pp. 57-69; Enrico Valseriati, Aspetti dell’identità patrizia a Brescia nel Cinquecento: le committenze all’architetto Ludovico Beretta, Seminari delle Scuole di Dottorato del Veneto (Canazei, sede distaccata dell’Università degli Studi di Verona, 22 giugno 2012); C. Guarneri, Palazzo Maggi Cigola Fenaroli, in Palazzi Bresciani del secondo Cinquecento, 2016, pp. 279-280;
Nadia Giori, Palazzo Fenaroli, già Cigola, già Maggi, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, pp. 141-145.
