La prima sala è caratterizzata da una decorazione neoclassica, che probabilmente risale all’inizio dell’Ottocento. Al centro del soffitto voltato sono rappresentati, all’interno di un medaglione, Bacco e Arianna assisi su nuvole in primo piano e circondati da putti, tutt’intorno un’esile cornice con motivi a girale e corone di alloro ai quattro angoli. Nella fascia più esterna, molto danneggiata da infiltrazioni d’acqua, si trovano riquadri angolari in grisaille ricchi di racemi vegetali e floreali riquadri centrali raffiguranti alternativamente vasi di fiori e putti con frutti all’interno di una cesta.
Nadia Giori
Nella zona angolare del palazzo è situata la Sala rossa, così chiamata per il tessuto damascato che ne ricopre le pareti. Il soffitto presenta al centro una forma polilobata con degli essenziali ed eleganti motivi in tinta pastello, mentre la fascia più esterna è dipinta di un giallo intenso, quasi arancione, con motivi vegetali multicolore sui quali campeggia in oro la scritta “PRO PATRIA ET HONE”, probabilmente realizzata alla fine dell’Ottocento.
Nadia Giori
Dalla galleria si accede anche alla sala delle architetture, un ambiente con le pareti completamente ricoperte da vedute di antiche rovine che creano uno sfondamento prospettico che, come sottolinea Lechi, sono “concepite con fantasia piranesiana” (Lechi, 1974, p. 340). Il soffitto voltato è caratterizzato dalla presenza di una finta architettura a cupola con un marcato scorcio prospettico che alza illusionisticamente la sala. La fascia perimetrale è data da una serie di riccioli, volute e vasi angolari posti cromaticamente in contrasto con la parte centrale per creare un effetto chiaroscurale che amplifichi il sottinsù. Qui si trovano due iscrizioni che indicano due date con la dicitura “dipinta anno 1780” e “terminata anno 1880” con ogni probabilità eseguite nell’Ottocento in seguito a restauri.
Nadia Giori
Adiacente alla sala dei colori si trova lo studiolo, un ambiente di modeste dimensioni con affresco centrale raffigurante su un cielo azzurro chiaro tre putti intenti a risvegliare l’allegoria del Sonno. Ai lati quattro lunette con racemi vegetali e all’interno due scudi d’argento pieno, simbolo di virtù, sormontati da una corona. Le pareti sono ricoperte da un tessuto damascato si colore argento. Anche in questa sala sono presenti tre sopraporta raffiguranti paesaggio, probabilmente della stessa mano di quelli della sala dei colori.
Nadia Giori
Sempre dalla galleria si accede alla cosiddetta Sala dei colori che riprende le tonalità già utilizzate negli intradossi delle porte che fanno da collegamento fra la galleria e la sala in questione. Il soffitto a volta, illusionisticamente rialzato da una finta architettura, presenta una decorazione molto sobria con una forma polilobata centrale dalla tinta rosa antico dalla quale partono sinuosi girali e motivi vegetali dorati. La fascia perimetrale si caratterizza dalla presenza di vasi con racemi floreali posti al centro di ogni lato. Nei tre sopraporta si trovano vedute di paesaggi naturali, popolate di personaggi in abiti settecenteschi. Le pareti, oggi intonacate di giallo pastello, erano in origine ricoperte di tessuto damascato sui toni dell’oro.
Nadia Giori
Dalla galleria si accede al salone, un ambiente piuttosto semplice caratterizzato da un soffitto a travi lignee decorato con motivi rossi e blu di carattere settecentesco. La fascia perimetrale presenta una sobria decorazione con volute a ricciolo nelle sezioni angolari e centrali di ogni lato del salone sui toni del giallo e del grigio.
Nadia Giori
Dallo scalone si accede alla galleria, presumibilmente decorata fra gli anni ’60 e ’70 del Settecento. Il soffitto a volta della galleria presenta una finta architettura molto articolata, ornata da piccole balaustre, timpani spezzati ed elementi a rocaille come volute a ricciolo con inserti floreali. Sui lati corti della volta, in maniera simmetrica, è dipinto lo stemma della famiglia Monti all’interno di uno scudo sagomato sormontato da una corona. La decorazione delle pareti, regolarmente intervallata da pilastri dipinti in finto marmo con capitelli dorati in stile corinzio, è caratterizzata da specchiature marmoree, anch’esse dipinte, sulle quali si innestano le raffigurazioni di specchiere rococò intervallate da panoplie classicheggianti al centro di ciascun lato lungo. L’intradosso delle porte è invece decorato con un elegante motivo a racemi vegetali inserito all’interno di una forma polilobata son elementi sui toni del rosa e del verde.
Nadia Giori
Lo scalone d’onore a doppia rampa con balaustra marmorea risale al probabilmente alla fine del Settecento, costruito in seguito ad una riorganizzazione funzionale dell’accesso al piano nobile. Il soffitto a volta molto deteriorato e con ridipinture ottocentesche è decorato da “un affresco mediocre con la Fama appoggiata allo stemma di famiglia” (Lechi, 1974, p. 340). Anche in questo caso, l’unica decorazione presente è realizzata all’interno di una semplice cornice a stucco, mentre le altre pareti sono completamente intonacate con una tinta giallo pastello. La porta di accesso al piano è sormontata da una lunetta con medaglione contenente l’effige di Gerolamo Monti coronato da una ghirlanda di fiori retta da due aquile.
Nadia Giori
Al piano terreno troviamo una seconda stanza con soffitto decorato probabilmente fra gli anni Trenta e Cinquanta dell’Ottocento. È presente una decorazione molto elegante inserita in una cornice a stucco polilobata e circondata da un uniforme intonacatura bianca a copertura di tute le pareti.
Il riquadro al centrale rappresenta Il carro dell’Aurora, una giovane fanciulla alata vestita di bianco con il capo cinto da fiori assisa su di un carro dorato trainato da cavalli bianchi. Tutt’intorno un vorticare di putti reggenti vassoi ricolmi di fiori danno dinamicità alla scena.
Nadia Giori
Al piano terreno troviamo una prima stanza con soffitto decorato probabilmente fra gli anni Trenta e Cinquanta dell’Ottocento. È presente una decorazione molto elegante inserita in una cornice a stucco polilobata che, nonostante i toni tenui, spicca sull’intonaco bianco che ricopre completamente le pareti.
Il soggetto della rappresentazione è l’episodio del Giudizio di Paride. Paride, raffigurato in basso a destra dell’affresco, è descritto nell’atto di porgere la mela a Venere, alle spalle della quale si ritrovano le figure di Giunone e Minerva assise su una nuvola e corredate dai rispettivi attributi. Sul lato opposto, quasi a fare capolino dalla cornice in stucco sono rappresentate la personificazione della Storia e della Poesia intenti a seguire l’avvenimento che secondo il mito farà da innesco alla guerra di Troia. In alto, Giove ed Ercole occupano la parte centrale della rappresentazione, mentre sulla destra, in condizioni di evidente degrado, sono ancora leggibili la figura di Mercurio e l’allegoria del Tempo.
Nadia Giori