Sala 2

La sala in questione risulta oggi decorata solamente sul soffitto, dove si sviluppa una quadratura architettonica convergente verso il centro databile attorno agli anni settanta del Settecento. La struttura accompagna l’osservatore verso il medaglione centrale raffigurante il Trionfo di Zefiro e Flora, eseguito da una seconda mano nel medesimo periodo della quadratura. In basso a sinistra si può scorgere una figura maschile in una bolla, non identificabile.

 

Maddalena Oldrizzi

Sala 1 delle aquile

La sala presenta una semplice decorazione a finto stucco, di gusto neoclassico, sul soffitto che interseca riquadri con cornice a ovuli e campiture interne di colore blu acceso a aquile e vasi incorniciati da cordoni fitomorfi e volute vegetali. Sotto la in stucco che delimita il soffitto si trovano riquadri blu di dimensioni più ingenti che intercalano specchiature geometriche con cornici in finto stucco, raffiguranti medaglioni con teste di leone, accompagnati ai lati da grifoni e decorazioni vegetali.

Giulia Adami

Salone

Il salone nobile presenta un’articolata decorazione con una serie di lesene di marmo screziato, poggiate su uno zoccolo con stucchi geometrici e sormontate da un elaborato capitello dorato, alternate a riquadri modanati, due grandi vedute con architetture e ruderi classici e piccole nicchie con statue allegoriche che ritraggono le qualità della famiglia Avogadro, tra cui la Fortuna, la Virtù, l’Abbondanza e la Fortezza. Come sovrapporte sono stati inseriti sette riquadri raffiguranti personaggi della classicità in armi dipinti a monocromo, che si stagliano su uno sfondo paesaggistico dai toni violacei.
L’architrave dipinta in ocra chiaro fa da sostegno alla decorazione della volta che presenta una prima fascia a motivi geometrici di un tono più scuro, aggettante rispetto alla quadratura architettonica inferiore. Entro questa fascia si trovano inoltre due grandi allegorie a monocromo raffiguranti la Fama e la Nobiltà, che ostenta lo stemma della famiglia Avogadro, e altri piccoli riquadri con putti alati. La quadratura della volta è costituita da architrave fortemente sporgente su cui, a sua volta, grava una massiccia balaustra marmorea su cui si innestano le colonne in marmo screziato di sostegno alla cornice mistilinea superiore. In corrispondenza delle allegorie di Fama e Nobiltà, si inseriscono inoltre due archi marmorei con stemmi, sormontati da balconate decorate in marmo e inserti in oro, che sovrastano due putti bronzei con le insegne e gli attributi della Nobiltà. Sui lati restanti, intervallati da vasi ricolmi di fiori colorati, si trovano due riquadri a monocromo sui toni del rosa, raffiguranti rispettivamente l’allegoria della Giustizia e, dirimpetto, quella della Fortezza. L’oculo centrale mostra un cielo carico di nuvole grigie e rosate con tre putti alati che volteggiano giocosi tra le nubi.

Giulia Adami

Sala 13 Alcova

La sala che chiude il piano nobile è l’Alcova, straordinario esempio di decorazione neoclassica in cui si alternano, nelle pareti laterali, specchiature in finto marmo, finti stucchi raffiguranti motivi a candelabra con putti e conchiglie e riquadri con putti intrecciati a raffinati motivi vegetali e floreali. Sui lati che non presentano finestre si fronteggiano inoltre tre riquadri più grandi con altrettante figure femminili danzanti, abbigliate all’antica che volteggiano sopra una corona d’alloro mentre sono sovrastate da festoni di fiori sorretti da cigni, conchiglie e maschere con nastri; in queste figure è possibile riconoscere la rappresentazione delle Tre Grazie. All’interno dei sovrapporta monocromi sono invece state raffigurate due celebri scene dell’antichità, tra cui Le Storie di Coriolano e Cornelia presenta i suoi figli come i suoi tesori, entrambe identificative per una sala volta all’elogio delle virtù famigliari. Il soffitto è scandito da quattro anfore accompagnate da una coppia di vestali ciascuna, che sostengono la cornice centrale, con conchiglie e decorazioni vegetali, in cui si osservano La Pace e la Giustizia sedute su una voluminosa nuvola e accompagnate dai rispettivi attributi. Giacciono inoltre, contrapposte e sdraiate sulla cornice dei due lati lunghi della sala, due interessanti allegorie femminili: da una parte la Vigilanza che sfoglia un voluminoso libro dinnanzi a una fiamma ardente mentre due putti misurano il globo con il compasso e dall’altra la personificazione del Sonno, rappresentato da una donna addormentata, accanto a due bambini intenti a spegnere una lucerna in bronzo dalle forme antropomorfe. In accordo con l’attribuzione delle decorazioni presenti in alcune delle sale del piano nobile, anche per l’Alcova è possibile assegnare le pitture figurative della sala alla scuola del Teosa, in alcuni casi, come si evince dal viso di una delle Grazie, rimaneggiate da più recenti interventi di restauro.

Giulia Adami

Sala 12 circolare

La sala circolare, di snodo tra il lato lungo dell’edificio e l’ala destra della struttura, è decorata con riquadri dorati e medaglioni circondati da girali fitomorfi, a cui si intersecano effigi di putti e personaggi abbigliati all’antica, senza particolari elementi iconografici di riconoscimento.

Giulia Adami

Sala 11 delle crociere

La sala presenta un soffitto decorato di gusto settecentesco neoclassico, caratterizzato da una peculiare struttura architettonica che interseca due volte a crociera adiacenti, al fine di creare uno spazio romboidale centrale ribassato di grande effetto ottico. Il medaglione centrale, formato grazie alla giustapposizione di elementi geometrici, girali vegetali e elementi fitomorfi, è sostenuto da due piccole figure femminili alate, che creano un raffinato elemento di raccordo tra la decorazione centrale e la cornice mistilinea che delimita l’area; le due figure sono, a loro volta, sostenute da sottili decori a girali che sovrastano due medaglioni con effigi di infanti, affiancate da due coppie di uccelli coloratissimi, poggianti su una piccola specchiatura a fondo verde, con decori in finto bronzo che ritraggono coppe, foglie e elementi vegetali. Una cornice dipinta sui toni del rosa ricrea le costolature che delineano la zona centrale ribassata e le volte adiacenti. Le due crociere laterali presentano tre specchiature triangolari racchiuse in cornici mistilinee e motivi fitomorfi, con uno sfondo bruno, su cui si stagliano vasi ricolmi di fiori colorati e cigni con le ali spiegate.

Giulia Adami

Galleria 10

Prospiciente al cortile si trova la galleria, caratterizzata da decorazioni architettoniche dipinte, che imitano le costolature in stucco colorato della volta, e da ornamenti vegetali che si dipanano nelle specchiature geometriche e nelle lunette.

Giulia Adami

Sala 9 della Sapienza

L’attribuzione delle pitture a Giuseppe Teosa si può avanzare per la sala della Sapienza, in cui la personificazione della Sapienza è accompagnata da un putto che ostenta due corone d’alloro nel riquadro centrale. Il cornicione superiore della sala con perline, palmette, dentelli e foglie è sovrastato da una complessa quadratura dipinta con specchiature con aquile, festoni di fiori, vasi e strumenti musicali; nella strombatura, racchiusi nelle quattro specchiature, si trovano i medaglioni con le allegorie dell’Astrologia, dell’Astronomia, della Filosofia e della Chimica.

Giulia Adami

Sala 8 La separazione di Enea e Didone

La sala delle allegorie è caratterizzata da un forte richiamo all’antico e segue pienamente i dettami della decorazione neoclassica dei primi decenni dell’Ottocento. La quadratura mostra festoni di fiori e frutta, vasi di gusto antiquario e strumenti musicali decorati da fili d’edera in cui si innesta un ovale centrale dipinto e inscritto in una massiccia cornice a finto stucco con girali vegetali. La scena ritrae Enea e Didone nel tragico momento della separazione dei due amanti e mostra caratteri pittorici affini alla scuola di Giuseppe Teosa.

Giulia Adami

Sala 7 dei personaggi illustri

Il salone dei personaggi illustri presenta una decorazione a finto stucco con un tripudio di elementi all’antica che formano una cornice in cui si scorgono le medaglie con le effigi e i nomi di tredici personaggi illustri della storia, della letteratura e dell’arte italiana, attribuiti a Rodolfo Vantini: Michelangelo Buonarroti, Cristoforo Colombo, Galileo Galilei, Giovanni Boccaccio, Francesco Petrarca, Andrea Palladio, Torquato Tasso, Ludovico Ariosto, Francesco De Marchi, Tiziano Vecellio e Raffaello Sanzio. Al centro della stanza, tre rosoni in finto stucco decorano l’area di innesto dei lampadari. Un più recente saggio di pulitura ha inoltre messo in luce l’antica decorazione tardo-rinascimentale delle pareti, oggi ricoperta da uno strato di intonaco e dalle attuali decorazioni a monocromo; si tratta di una finta balaustra in marmo e bronzo dorato, che correva in corrispondenza dell’attuale cornice con le medaglie, con piccoli putti e strumenti legati alle scienze e all’astronomia.

Giulia Adami